Salute

Botswana, l’Africa che piace a Bush

Un Paese con meno di 2 milioni di abitanti, che smentisce tante certezze. Ha un buon welfare, istruzione alta, 3mila dollari pro capite.

di Emanuela Citterio

In Botswana le donne stanno meglio che in Italia. Almeno in termini di partecipazione alla vita politica e di inserimento nei settori-chiave dell?economia. Il dato, contenuto nell?ultimo rapporto sullo sviluppo umano delle Nazioni Unite, era uno di quelli destinati a passare sotto silenzio, se non fosse stato per il recente tour africano di George Bush. Ad accendere i riflettori su questo piccolo Paese (almeno per numero di abitanti, 1,7 milioni di persone in tutto) è stata una visita di sei ore il 10 luglio scorso, la terza tappa del presidente americano in Africa dopo Senegal e Uganda, prima di Nigeria e Sudafrica. Percentuali record In Botswana, si è scoperto, non si muore di fame. Il reddito pro capite è di oltre 3mila dollari all?anno, il più alto del continente dopo Sudafrica e Gabon. Oltre a una legge che garantisce alle donne la partecipazione alla vita politica con una quota del 30% per partito, il Botswana vanta una democrazia solida, l?assenza di guerre, tassi di crescita senza eguali al mondo. Un ?modello? per tutto il continente, ha detto George Bush “fedele ai principi dell?economia di mercato, alla buona gestione dell?economia e alla disciplina finanziaria”. Eppure qui l?Aids colpisce come in nessun?altra parte del mondo, con un tasso di infezione pari al 39%. Significa che una persona su quattro ha il virus. Soprattutto giovani e adulti: 330mila morti solo negli ultimi quattro anni. “A livello economico il Botswana ha sfruttato bene la risorsa dei diamanti, l?istruzione è garantita e c?è un buon sistema di welfare”, dice al telefono padre Giancarlo Mittempergher, un profondo conoscitore dell?Africa da nove anni in Botswana. “Ma c?è anche un forte divario tra ricchi e poveri. Ci sono popoli, come i boscimani, totalmente esclusi dalla crescita economica. E, dall?altra parte, una generazione accecata dal rapido benessere, che ha dilapidato i valori tradizionali e che non prende ancora sul serio il dramma dell?Aids, nonostante l?evidenza e le enormi cifre del contagio”. Tra i giovani circola persino la storiella che la sigla Aids stia per “idea americana per scoraggiare il sesso” (American Idea to Discourage Sex) e nonostante le campagne di informazione il tasso di infezione in questi anni ha continuato a crescere. “Il Botswana è un corridoio di passaggio fra il Centro e il Sud dell?Africa, con un via vai continuo per motivi di commercio”, afferma Mittempergher, “la produzione agricola è inesistente e dal punto di vista alimentare il Paese dipende per il 70% dalle importazioni dal Sudafrica”. La ricchezza del Botswana si basa soprattutto sugli enormi giacimenti di diamanti, la principale voce (80%) delle esportazioni, che hanno reso il Paese il terzo produttore a livello mondiale. “Qui vengono a investire molte compagnie straniere. Sembra abbiano scoperto che oltre ai diamanti, il deserto del Kalahari nasconde grossi giacimenti di platino e forse anche il petrolio”. In effetti lo scorso marzo una delle più grandi multinazionali che opera nell?industria estrattiva sia del petrolio che dei diamanti, la Bhp Billiton, ha ottenuto un finanziamento di 2 milioni di dollari da parte della Banca mondiale, insieme al permesso di esplorare 78mila chilometri quadrati di deserto. Texas d?Africa I diamanti del Botswana finiscono per lo più sul mercato americano. Del resto, le relazioni fra gli Usa e l?alleato africano ?dalle dimensioni del Texas? sono ottime e proficue. Come già hanno fatto altri Paesi, soprattutto del Sud del mondo, il Botswana ha firmato un?intesa bilaterale per la non estradizione dei cittadini americani alla Corte, con sede all?Aja, che giudica i crimini contro l?umanità. “Con gli Usa ci sono ?eccellenti relazioni? che hanno prodotto benefici tangibili per la popolazione del Botswana”, ha dichiarato il locale ministro degli Esteri. “I nostri interessi ci imponevano di firmare l?accordo, cosa che abbiamo fatto”. Secondo Ditshwanelo, l?autorevole Centro per i diritti umani del Bostwana, in gioco c?erano anche gli aiuti che il presidente Bush ha promesso per la lotta all?Aids.


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